Terza stagione nel mondo dei professionisti per il Wallonie Bruxelles Cycling Team, squadra che aveva corso nel 2017 e nel 2018 con lo sponsor WB Aqua Protect-Veranclassic. La formazione belga non ha cambiato soltanto nome, ma si presenta con una serie di novità. Il roster risulta nettamente modificato, con dieci addii rispetto all’inizio dell’anno precedente e sette arrivi. Anche la dirigenza ha subito numerosi cambiamenti, con due conferme e altrettanti cambiamenti. Il team correrà con una motivazione in più, nel ricordo dello sfortunato Jimmi Duquennoy, deceduto lo scorso ottobre a causa di un infarto. In ogni caso, la squadra mantiene la propria vocazione per le classiche di primavera, con poche altre opzioni su cui fare affidamento.
GLI UOMINI PIU’ ATTESI
L’uomo di punta della squadra sarà senza dubbio Baptiste Planckaert, dopo un’esperienza non particolarmente esaltante alla Katusha-Alpecin. Il belga dovrebbe essere il leader delle classiche sul pavé, potendo contare sulle sue doti di passista e sul suo spunto veloce. Quest’ultimo lo renderà protagonista anche degli sprint, in cui realisticamente avrà la squadra a sua disposizione. Al suo fianco il corridore di maggiore spessore sulla carta è Justin Jules, classe ’86 con la giusta esperienza per imporsi o quanto meno mettersi in mostra nelle corse veloci.
Per le volate l’altro grande nome di riferimento sarà Kenny Deahes, che a 34 anni e con esperienza nel circuito World Tour porterà un enorme contributo alla formazione, in termini di risultati e di miglioramento dell’organico. Nei percorsi leggermente più mossi dovrebbe avere maggiore spazio invece Eliot Lietaer, al suo ottavo anno da professionista. I diversi piazzamenti nel 2018 rendono Kevyn Ista un ciclista interessante per le classiche, anche se il suo ultimo successo da professionista è ormai datato 2009. Sta ancora cercando di sbocciare definitivamente Dimitri Peyskens, a cui manca tuttora il salto di qualità per farsi notare nelle corse da un giorno.
LE GIOVANI PROMESSE
Il progetto della Wallonie Bruxelles conta evidentemente su molti giovani sotto i 25 anni. Quasi tutti però sembrano essere ancora troppo acerbi per costituire delle reali opzioni per la stagione in corso. Due degli uomini più attesi rimangono Julien Mortier e Franklin Six, che dopo l’annata di adattamento sono chiamati a iniziare a farsi notare maggiormente. Si attendono già risposte invece da Lukas Spengler, svizzero ormai abituato a competere con i professionisti. Molto nutrita poi la lista dei classe ’96 al loro primo anno in una Continental Pro: Kenny Molly, Mathijs Paasschens, Lionel Tamineaux e Tom Wirtgen, tutti intenzionati a fare esperienza, mettersi in mostra con qualche fuga e magari ottenere i primi risultati tra i big.